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Diabla Official Website | ||||||||||||||
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Dalla Norvegia proviene questo
quartetto, guidato dalla bella Beathe Saden e denominato Diabla. Sul loro
sito ufficiale potrete trovare una dettagliatissima biografia ed anche una
sezione F.A.Q., grazie alla quale potrete esaudire le vostre curiosità
riguardanti il significato del monicker Diabla e la filosofia seguita dalla
band. Come preludio vi dirò esclusivamente che il progetto Diabla
non ha nulla a che fare con satanismo e fenomeni correlati, ma il riferimento
al "demonio in gonnella" raffigura lo spirito di ribellione della
band verso i poteri precostituiti. Tuttavia il press-kit dei nostri (un
singolare volume contenente una storia a fumetti che illustra i caratteri
salienti del combo nordico) ci informa, tramite le parole della stessa Beathe
(songwriter, lyricist), che le canzoni targate Diabla si basano pure su
esperienze riguardanti la vita di tutti i giorni. La band definisce il proprio
sound come Experimental Romantic Metal Pop Punk, aggiungendo che la loro
proposta è eclettica e specificando inoltre che i Blondie non rientrano
fra le loro influenze. "Small Talk" apre il lavoro con un grezzo
sound di matrice punk fra Sex Pistols e Demolition 23, inframezzato da improvvisate
divagazioni chitarristiche fra hard rock e metal. Certamente il risultato
è abbastanza originale, ma l'accezzione sperimentale potrebbe essere
vista anche in modo negativo, nel senso che l'amalgama fra le varie componenti
del Diabla sound dovrebbe essere, a mio avviso, maggiormente sviluppata.
Più azzeccata è invece "I'm The Snake" permeata
da atmosfere romantiche e aperta da un'introduzione di organo. In questo
episodio, capace di ricordarmi l'operato dei cult Zed Yago, i ritmi rallentano
notevolmente e lasciano spazio alle belle melodie vocali disegnate dall'ugola
di Beathe. Stig Rolfsen si diverte nel giocare con il fuoco, nel senso che
l'operato del chitarrista scandinavo sembra volere imitare le divagazioni
di un certo Yngwie Malmsteen, senza tuttavia averne le giuste doti tecniche.
In definitiva 2 sole canzoni sono troppo poche per poter decretare il valore
di una band, ma la sensazione è quella di un gruppo che deve ancora
trovare la sua propria dimensione artistica. Speriamo di ritrovarli al più
presto con un prodotto di valore assoluto! Recensione realizzata da Rossi Bruno |
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